
Museo di Pietrarsa
Non c’è modo migliore del treno per arrivare al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
Potete scegliere un convoglio regionale oppure una carrozza storica per immergervi sin da subito nell’atmosfera del museo, che si trova lungo la linea Napoli-Salerno.
Il treno storico Pietrarsa Express parte dal centro di Napoli e vi porterà direttamente a destinazione.
Qui ha avuto inizio la storia delle ferrovie italiane. Era il 3 ottobre 1839 quando fu inaugurata la prima linea ferrata italiana che collegava Napoli e Portici.
L’anno dopo fu fondato il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive per volontà di Ferdinando II di Borbone.
Oggi questa stazione ospita uno dei musei ferroviari più affascinanti d’Europa, affacciato sul Golfo di Napoli con vista sul Vesuvio.
L’esposizione si estende per 36.000 metri quadrati, parte dei quali occupati da un giardino botanico con piante da ogni angolo del mondo.
Fanno parte della collezione del museo 55 rotabili storici, esposti nei padiglioni delle Officine Borboniche.
Il viaggio inizia nell’Ottocento tra locomotive, carrozze, macchinari per la produzione e modellini.
Potete imbarcarvi anche in un viaggio virtuale che tramite realtà aumentata vi porterà sulla prima locomotiva a vapore d’Italia, la mitica Bayard.

Santuario Madonna Dell'arco
Ogni Lunedì dell’Angelo è meta del tradizionale pellegrinaggio dei fujenti (o battenti), che accorrono numerosi da tutta la Campania, e sono soliti accompagnare il loro pellegrinaggio con una melodia vocale risalente al quattrocento, messa poi in musica secoli dopo.
Un altro evento che ricorre la seconda domenica di settembre è l’incendio del campanile durante la festa dell’Incoronazione di Maria Santissima.
Oltre a queste due giornate per i battenti è consuetudine andare al santuario anche il giorno di santa Maria, dove per la tradizione si festeggia l’onomastica della Vergine Maria.



Passeggiata sul Vesuvio
Il percorso inizia spesso dal parcheggio situato a circa 1000 metri di altitudine, da cui si può già ammirare una vista panoramica sul Golfo di Napoli.
Da qui, un sentiero sterrato e ben segnalato conduce i visitatori fino al cratere del vulcano.
Il sentiero è caratterizzato da una salita moderata, ma costante.
Durante il tragitto, si è circondati da una vegetazione che varia man mano che si sale, con cespugli bassi e arbusti tipici del clima mediterraneo.
La terra sotto i piedi è scura, quasi nera, a causa delle antiche colate laviche e della cenere vulcanica.
Ogni tanto, lungo il percorso, si possono notare formazioni di roccia lavica solidificata che raccontano delle eruzioni passate.
Man mano che ci si avvicina alla sommità, il panorama si allarga: la vista spazia dal mare blu intenso, che contrasta con il verde delle colline circostanti, alle città sottostanti come Napoli, Ercolano e Pompei, storicamente segnate dalle eruzioni del Vesuvio.
Arrivati al cratere, si è accolti da una visione impressionante: una vasta cavità circolare con pareti ripide, al cui interno si possono vedere sbuffi di vapore che emergono da fessure nel terreno, segno che il vulcano è ancora attivo.
Il silenzio e l’immensità del cratere creano un’atmosfera quasi surreale, interrotta solo dal vento che soffia e dai rumori lontani della natura.
La passeggiata è faticosa ma gratificante, e la sensazione di camminare su uno dei vulcani più famosi e pericolosi del mondo è indimenticabile.
Per chi ama la natura, la storia e l’avventura, l’escursione sul Vesuvio è un’esperienza che rimane nel cuore.


Gli Scavi di Ercolano
Questo sito rappresenta uno dei più importanti testimoni della vita nell’antica Roma, conservato grazie all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la stessa che distrusse anche Pompei.
Storia degli scavi
Gli scavi di Ercolano iniziarono nel XVIII secolo, sotto il regno di Carlo di Borbone. A differenza di Pompei, che fu sepolta da cenere e lapilli, Ercolano fu sommersa da un flusso piroclastico, una colata di fango e materiali vulcanici, che sigillò la città sotto uno strato spesso e duro.
Questo ha permesso una conservazione eccezionale non solo delle strutture, ma anche di materiali organici come legno, tessuti, cibo, e persino scheletri umani.
Importanza archeologica
Gli scavi di Ercolano sono fondamentali per la comprensione della vita quotidiana nel mondo romano. Il livello di conservazione degli oggetti, inclusi materiali organici come il legno e i tessuti, è unico al mondo. Inoltre, le scoperte continue offrono nuove informazioni sulla struttura sociale, l’urbanistica, e l’economia della città.
Il sito è oggi un museo a cielo aperto, visitabile dal pubblico, e continua a essere oggetto di ricerche e scavi che promettono di rivelare ulteriori dettagli su questa antica città romana.


Gli Scavi di Pompei
La città di Pompei fu sepolta sotto una spessa coltre di cenere e lapilli a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., che la preservò nel tempo.
La Storia degli Scavi
Gli scavi di Pompei iniziarono ufficialmente nel 1748, sotto il regno di Carlo III di Borbone. Tuttavia, l’interesse per la città era già presente nel Rinascimento, quando furono scoperti alcuni reperti in modo casuale.
Nel corso dei secoli, gli scavi si sono evoluti, passando da una fase di ricerca dei tesori a una più scientifica, volta a riportare alla luce la vita quotidiana dell’antica città.
I Resti della Città
Pompei offre un’incredibile panoramica della vita romana del I secolo d.C. Le strade, le case, i negozi, le terme, i teatri, i templi e i fori sono stati tutti incredibilmente ben conservati.
Le case private, spesso decorate con splendidi affreschi e mosaici, mostrano la vita dei cittadini, mentre i negozi e le botteghe artigiane danno un’idea delle attività commerciali dell’epoca.
I Calchi delle Vittime
Uno degli aspetti più commoventi degli scavi è la presenza dei calchi delle vittime.
Quando la cenere vulcanica ricoprì la città, i corpi dei suoi abitanti si decomposero, lasciando vuoti nello strato di cenere indurita.
Gli archeologi riempirono questi vuoti con del gesso, creando calchi che mostrano gli ultimi istanti di vita delle persone colte di sorpresa dall’eruzione.

Tour Costiera Amalfitana
Ecco una descrizione di un tipico tour della Costiera Amalfitana:
Durante il tour, si ha la possibilità di ammirare scogliere a picco sul mare, terrazze coltivate a limoni, vigneti e uliveti, il tutto accompagnato dal profumo del mare e degli agrumi.
L’ospitalità locale, il cibo delizioso e la bellezza naturale rendono il tour della Costiera Amalfitana un’esperienza indimenticabile.

Parrocchia Santa Croce (Santa Maria del Pozzo)
La chiesa è situata nei pressi del centro storico della cittadina e rappresenta uno degli esempi più interessanti di architettura religiosa della zona.
Storia
La parrocchia risale a un’epoca molto antica, con origini che si intrecciano con la storia stessa di Somma Vesuviana.
La chiesa è stata più volte ristrutturata nel corso dei secoli, soprattutto a causa dei danni provocati dai numerosi terremoti che hanno colpito la regione.
Tuttavia, l’attuale edificio conserva ancora molti elementi originali.
Architettura
L’architettura della chiesa è un mix di stili, frutto delle varie fasi di restauro e ricostruzione. All’esterno, la facciata è semplice ma solenne, con un portale in pietra che introduce nell’interno a navata unica.
L’interno è caratterizzato da un’atmosfera raccolta, con decorazioni sobrie ma eleganti, che creano un ambiente adatto alla preghiera e alla meditazione.

Napoli Sotterranea
Questa rete sotterranea si estende per oltre 80 chilometri e ha una storia che risale a oltre 2.400 anni, ai tempi dell’antica città greca di Neapolis.
Esperienza di Visita:
Visitare Napoli Sotterranea è un’esperienza unica, che permette di immergersi nella storia millenaria della città.
Le visite guidate offrono l’opportunità di esplorare i tunnel, scoprire gli aneddoti storici e comprendere l’importanza di questa rete sotterranea nel corso dei secoli.
I percorsi sono suggestivi, con luci soffuse e un’atmosfera che evoca il mistero e il fascino del passato nascosto di Napoli.

Piazza del Plebiscito
Questa vasta piazza semicircolare è circondata da edifici storici di grande importanza, rendendola un simbolo del patrimonio culturale e architettonico della città.
Al centro della piazza si trovano due statue equestri, una di Carlo III di Borbone e l’altra di Ferdinando I, realizzate dallo scultore Antonio Canova.
Queste statue simboleggiano il potere e la regalità dei Borbone.

Capodimonte
Questo vasto complesso è circondato da un ampio parco e si trova su una collina che domina la città, offrendo una vista panoramica mozzafiato sul Golfo di Napoli.
Il Palazzo Reale di Capodimonte
Il palazzo fu originariamente costruito nel XVIII secolo per volere di Carlo di Borbone, re di Napoli, come residenza di caccia e per ospitare la straordinaria collezione d’arte ereditata dalla madre Elisabetta Farnese.
L’edificio è un imponente esempio di architettura barocca e neoclassica, con interni eleganti e decorati, soffitti affrescati e una vasta gamma di opere d’arte.